L’OPINIONE di GIUSEPPE Dott. PISTONE

Ero ospite della trasmissione “Porta a Porta” con il filosofo Gianni Vattimo, Tony Dallara, una scala a pioli, Kurt Russel e Daniela Santanchè. Si discuteva dell’ampliamento della base di Vicenza e delle relative proteste da parte della popolazione civile.
Durante una pausa pubblicitaria si iniziò a parlare di un argomento sul quale il mondo accademico, che si onora di avermi tra le sue fila, si divide e si fronteggia ormai da anni. Le ultime vicende legate alla cronaca e la sempre maggiore attenzione che i media stanno dedicando a questo dibattito, hanno consentito che anche la società tutta iniziasse ad interrogarsi su cosa, nel merito, sia giusto o sbagliato e quali ripercussioni l’una o l’altra decisione possa avere su se stessi e sull’ambiente circostante, mi riferisco non solo a questioni di ordine ecologico ma anche a questioni di tipo precipuamente etico. E’ notorio infatti che l’una o l’altra posizione tra le due sul tappeto, sempre che si riesca a giungere ad una scelta netta e condivisa, comportano un grande impatto destinato ad avere, non vi sembri esagerato, una portata storica e a mutare irrimediabilmente le nostre abitudini, i nostri costumi e quelli delle generazioni future.
Credo però nel contempo che sia arrivato il momento di rompere gli indugi e iniziare a proporre delle soluzioni concrete a questo annoso interrogativo e credo che proprio il mondo accademico debba farlo per primo, per la grande responsabilità di guida della società tutta che esso ha. Se questa indecisione perdurasse ci troveremmo all’impasse, consapevoli tutti che i rischi di uno scellerato immobilismo sono ben più gravi che una presa di posizione netta verso l’una o l’altra delle posizioni in campo. Ecco perché dalle colonne del GHETTO voglio chiarire il mio pensiero in merito.
Lo so questo mi attirerà molte critiche, le prime saranno quelle dei miei colleghi che storceranno il naso, nel metodo, di fronte al fatto che stia pubblicando il mio pensiero su una questione di tale rilevanza su una testata popolare come il GHETTO e non su una rivista specializzata come ad esempio l’organo ufficiale del dipartimento della Facoltà di Scienze giuridiche dell’Università del Bosco di Bitonto presso la quale tengo il mio seminario, prestigiosa testata dal titolo “LE PROSPETTIVE DEL DIRITTO DELL’INCONSISTENZA TRASNAZIONALE” e, nel merito, perché sto prendendo una posizione definitiva.
A queste critiche rispondo preventivamente che, la mia decisione di chiarire il mio parere dalle pagine di una rivista non di settore, è data dal fatto che io sono un fervente democratico e trovo che argomenti tanto essenziali per la vita di tutti vadano a tutti immediatamente resi fruibili e quale miglior modo di farlo se non pubblicando le proprie idee su di un sito così popolare come GHETTO TORITTESE?
Voglio quindi annunciare che dopo studi approfonditi, seri e duraturi, dopo aver preso in considerazione tutta la letteratura a ciò dedicata e dopo averla attentamente vagliata, dopo notti insonni di dubbi e approfondimenti sulla di essi natura sono giunto alla conclusione che la pasta al forno è ancora più buona se ve la mangiate il giorno dopo riscaldata nel forno, sì! E’ così! Rigetto con forza la posizione di chi sostiene invece che essa va consumata tutta il giorno stesso perché, se riscaldata, diventa mapposa, il maccherone si sfalda e la mozzarella non fila, non è vero!
Per conoscere nel dettaglio le argomentazioni che mi hanno condotto a questa conclusione vi consiglio di partecipare alla conferenza che terrò a San Antonio, Texas, dal titolo “Come radunare attorno a sé un gruppo di ragazzi , credere di esserne diventato il leader carismatico e bearsi di questa convinzione quando invece quei ragazzi preferirebbero farsi trapanare un dente piuttosto che passare un solo quarto d’ora con colui che si crede il loro leader carismatico” .